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Biotipo Ghiandolare Debole

 

Piccole lacune a ridosso del collaretto e limitate nella loro estensione.


Le lacune non raggiungono la periferia esterna dell’iride come il biotipo DTC (debolezza tessuto connettivo)

 

 

 

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Iridologia

briciole di storia

Molto si è detto sull’accattivante scienza dell’Iridologia. Essa affascina tutti, dagli operatori della salute a tutti coloro che si occupano di medicina e terapie non convenzionali. Nessuno può ignorarla o schernirla, altrimenti rinnegherebbe secoli di letteratura, credenza, storia. Sembra che, già nell’antico Egitto, l’osservazione dell’iride venisse messa in relazione con alcune malattie.
Secondo la cultura egiziana, infatti, l’occhio rappresenta per l’uomo ciò che il sole rappresenta per il sistema solare. Ma anche la Medicina Tradizionale Cinese mette in correlazione l’iride e la salute psico-fisica dell’uomo. Si parla dell’Iride anche nel Vangelo di Matteo dove si legge 
“La lampada del corpo è l’occhio…..” (Mt. 6:22)


 

gli inizi

gufo
ignaz

Si racconta che un giorno un ragazzo ungherese di nome Ignatz von Peczeley (1826-1911) mentre stava cacciando fu costretto ad intraprendere una lotta con un  gufo e mentre lo guardava fisso negli occhi gli ruppe una gamba e simultaneamente vide apparire una riga nell’iride del gufo. Lui portò il gufo a casa per curarlo e nel tempo vide che via via che la gamba guariva anche il segno nell’iride spariva. Questo fatto lo colpì molto. Ignatz divenne un medico e durante il suo lavoro osservava l’iride fino a quando riuscì a disegnare la prima mappa dell’iride.

In Svezia quasi nella stesso periodo Nils Liljequist (1851-1936) avava collegato diversi pigmentazioni con disturbi, dopo che lui era stato medicato con grandi dosi di chinino, scoprì che i suoi occhi prima azzurri erano diventati di un colore giallo-verde. Peczely e Liljequist si conobbero in Budapest dove fecero amicizia e scambiarono le loro scoperte diventando così i pionieri dell’iridologia.

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emanuel

Dopo fu la volta di un pastore tedesco di nome Emanuel Felke  (1856-1926) che nel 1912 lasciò il suo ministero religioso per dedicarsi solo ai malati. Così attraverso la sua fama anche fuori dalla Germania, l’iridologia cominciò a farsi conoscere anche in altri paesi.

Dopo di loro ci furono un mare di medici, scienziati che si dedicarono allo studio dell'iridologia tra cui il tedesco Dott. Emil Schlegel (1852-1934), il tedesco Rudolf Schnabel (1882-1962), il tedesco dott. Alfred Maubach (1893-1954), il prof. Josef Deck (1914-1990), il dott. Joseph Angerer (1907-1994), il prof. Anton Markgraf, il prof. italiano Siegfried Rizzi (1914-1987) fino agli attuali italiani dott. Luigi Costacurta (1921-1991) considerato il padre dell'iridologia italiana, dott. Flavio Torresin (1955), il dott. Emilio Ratti (1939) (frate francescano), il dott. Daniele Lo Rito (1954) e  ... un innumerevole numero di studiosi. 

oggi...

 

Oggi l'iridologia è una pratica molto diffusa, per fare un esempio In Russia l’analisi dell’iride è sovvenzionata dallo Stato; in Germania, l’omeopatia è nel Servizio Sanitario nazionale e l’iridologia appare nel curriculum della maggior parte degli omeopati; l'Università degli Studi di Barcellona tiene lezioni di Iridologia utilizzando anche docenti italiani come il dott. Lucio Birello (medico, iridologo e ricercatore) .... Queste sono realtà a noi vicine, ma in tutto il mondo questa disciplina è amata o odiata come tutte le pratiche mediche. 

Perché andare dall'iridologo?

La maggior parte delle persone che vanno dall’iridologo, sono persone confuse e stanche di non trovare una risposta ai loro disturbi e continuano sentendosi peggio ogni giorno. Molti oggi soffrono di gonfiore, vertigini, ansia, debolezza o periodi di stanchezza inspiegabile e i risultati di laboratorio sono tutti nella norma.

L’analisi dell’iride è ottimo sia per il malato che per la persona sana, poiché si possono prevenire in tempo le debolezze congenite e può aiutare a migliorare il proprio livello di salute.

L'interpretazione dei vari segni, macchie, pigmenti e colori che formano l’iride evidenziano numerose informazioni sullo stato psico-fisico della persona osservata; molte di queste informazioni sono difficili da recuperare con altre modalità diagnostiche, se non addirittura impossibile in certi casi.
 

L'iride rende disponibili aspetti costituzionali, energetici, sistemici, psichici, temporali, fino a memorie familiari di eventi importanti.


L’iridologo esperto è in grado di valutare lo stato di impregnazione tossinica dell’organismo, di valutare l’età biologica, la predominanza potenzialmente patologica dei vari apparati e funzioni, il loro livello energetico di risposta, ovvero il livello di sofferenza dei vari organi o sistemi biologici.

E’ in grado inoltre di percepire il legame dei disturbi fisiologici con il tenore dei conflitti nel mondo delle relazioni. 

Il bravo iridologo mette in luce "il terreno" ...

Molto utile per stabilire eventuali traumi infantili o familiari. Qui entriamo in un altra sezione iridologica chiamata Cronoriflesso o Cronorischio (di cui parleremo in seguito).

 

 

"Nell'occhio si vedono diverse cose di cui la persona non si accorge, e anni prima che qualcosa si sia evidenziato gli si può dire : questo è ciò che ti puoi aspettare, questa e quest'altra malattia, se continui a vivere come hai vissuto fino ad ora" (Emanuel Felke)

L'esame iridologico non va confuso con la "diagnosi clinica"​

Dall’iride si ottengono informazioni riflesse, ossia non direttamente dall'organo (come in una ecografia o una Biorisonanza o una Tac) ma dal riflesso biologico delle informazioni che riguardano l'organo che esso trasmette al cervello e che le mostra sull'iride. Siccome l'iride rende evidente il terreno,  in molte situazioni in cui la clinica non riesce ad individuare la causa della malattia, l’iride è in grado di "dirigere" le ricerche. Quindi un analisi iridologica, di per se, non deve sostituire l'analisi di laboratorio, Tac, Risonanze Magnetiche, Ecografie, etc. ma abbinarsi ad esse per capire l'origine della patologia.

 

MAPPA IRIDOLOGICA

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Questa è una mappa di interpretazione iridologica. Esistono diverse mappe, leggermente diverse tra di loro che però presentano punti di accordo riconosciuti ufficilmente dalle diverse scuole di pensiero iridologico. 

Esempi di cosa possiamo controllare con l’iride

 

  • Costituzione organica
  • Coefficiente di vitalità o età biologica
  • Condizione degli organi (infiammazione, irritazione, prolassi, etc..)
  • Stato di intossicazione organica e del sangue
  • Localizzazione di depositi di farmaci e conseguenze iatrogene
  • Localizzazione di depositi metabolici (colesterolo, muco ,umori)
  • Propensioni ereditarie acquisite
  • Capacità di assimilazione dei nutrienti 
  • Ipo e iperattività di organi e ghiandole
  • Effetti dello stress sull’intero organismo
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Iridoscopio elettronico

computerizzato. 

Sistema avanzato di

lettura iridea

 

Come funziona l'iridologia?


Il cervello è la sede del SNC (Sistema Nervoso Centrale) e riceve e trasmette tramite un complesso meccanismo sensoriale l’informazione  dell’ambiente esterno e dell’organismo.
Questa informazione che può essere di indole psichica, fisica, funzionale o traumatica, produce uno stimolo che attraversa le fibre nervose fino al cervello, il quale le trasmette quasi simultaneamente all’iride, lasciandole impresse attraverso l’alterazione del suo tessuto e del suo pigmento. Quindi se in un organo sussiste un’anomalia la trasmette al cervello via nervosa e dal cervello all’iride.
Così l’iride diventa una mappa topografica del corpo dove rimangono impresse informazioni di vitale importanza. 
Non c’è un’organo tanto minuziosamente complesso come l’occhio.
Ha milioni di connessioni elettriche e può avere un milione e mezzo di messaggi contemporaneamente. Ci sono diversi sistemi nell’organismo responsabili di produrre i fluidi e le sostanze  chimiche che permettono all’informazione di passare da un organo all’altro, da un sistema all’altro e l’intero organismo dipende dalla propria capacità di trasmettere messaggi chimici. Questa informazione si deve ricevere, assorbire, e ritrasmettere. Si prendono decisioni e si inviano nuovi impulsi.
L’attività chimica e elettrica che è nel nostro corpo serve a risolvere o problemi di salute e questo spesso non è sufficiente e come conseguenza si ha una diatesi o una predisposizione a un’altra situazione meno favorevole.

Perché la medicina ufficiale non riconosce l'iridologia come scienza medica?

Lo studio dell’iride prevede l’osservazione di molti segni ed il mettere questi segni in relazione tra di loro, per cui risente della capacità e dell’esperienza dell’iridologo. Si tratta sempre di un’osservazione soggettiva e non oggettiva, pertanto la medicina ufficiale non può riconoscerla. Così come ognuno di noi ha un aspetto fisico completamente unico e irripetibile, allo stesso modo lo saranno i suoi occhi, anche se con una mappa si sta cercando di dare valore alla proiezione degli organi sull’iride confrontando i segni ritrovati sui pazienti con le indagini strumentali effettuate (TAC, RMN, ecografie, gastroscopie, colonscopie). Comunque questi segni risentiranno anche della sfera emotiva del soggetto e non soltanto di quella fisica, ecco perché la corrispondenza ad oggi è stata riscontrata solo nell’80-85% dei casi, perché ci sono anche altri fattori che influiscono sull’espressione di una determinata patologia oltre alla genetica, alla familiarità ed alle tossine: bisogna infatti considerare anche l’ambiente circostante e le emozioni. L’iridologia deve essere vista come un’arma in più a disposizione dell’operatore della salute per indirizzare il proprio assistito ad una maggiore consapevolezza di sé, aiutarlo in un cammino di crescita, sia da un punto di vista fisico che psichico.

 

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Osserva alcuni studi iridologici  . . .

Citazioni tratte dalle seguenti fonti:

“L’iridologia nel tempo” Daniele Lo Rito, Marino Lusa; Edizioni Accademia Nazionale di Scienze Igienistiche Naturali “G. Galilei” 2008; “Iridologia dottrina e pragmatismo” Salvatore Arcella, Marrapese Editore 1999; dott.ssa L. Fedi.